Lo scorso anno, nel canale farmacia, i generici-equivalenti hanno assorbito il 22,16% del totale del mercato a confezioni (era il 22,23% nel 2018; -007%) e il 14,1% del mercato a valori (13,8 l’anno recedente; +0,3%): l’89% delle confezioni vendute è classificato in classe A, totalmente rimborsabile dal SSN.

La performance risulta tutto sommato positiva rispetto al generalizzato arretramento sia del mercato farmaceutico complessivo (-4,4% a volumi; -2,2% a valori) sia del mercato dei branded a brevetto scaduto (-4,5% a volumi; -2,7% a valori), che tuttavia continuano a fare la parte del leone in farmacia assorbendo il 52,24% del totale a volumi (47,04% a valori), mentre I farmaci esclusivi (sotto brevetto o privi di generico corrispondente) assorbono il 25,60% a volumi e il 38,83% a valori.

Consumi SSN ancora un anno in calo. Il 2019 ha fatto registrare una nuova contrazione del mercato di Classe A rimborsato dal SSN: le confezioni rimborsate hanno registrato una flessione del l’ 1,3% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente; la spesa rimborsata è diminuita dello 0,1%. In particolare si registra una flessione delle confezioni relative ai prodotti esclusivi (protetti o senza generico corrispondente) del -4,6% rispetto allo stesso periodo del 2018 (-4,9% a valori), mentre risulta in crescita il segmento relativo ai farmaci a brevetto scaduto e in particolare quello dei generici – equivalenti , che rappresentano il 30,2% delle confezioni di Classe A (24,1% della spesa) e registrano una crescita dello 0,6% a volumi (6,1% a valori) rispetto allo stesso periodo del 2018.

Consumi regionali: sempre tre Italie. Sostanzialmente inalterato rispetto al 2018 il quadro dei consumi di generici di Classe a per area geografica: il ricorso alle cure equivalenti continua ad essere privilegiato al Nord (37,4% a unità e 29,1% a valori), rispetto al Centro (27,8% a unità; 22,5% a valori) e al Sud (22,5% a unità e 18,2% a valori), a fronte di una media Italia del 30,2% a confezioni e del 24,1% a valori.

Sostanzialmente stabile anche l’inclinazione ai consumi nelle singole Regioni: in testa la Provincia Autonoma di Trento, dove è off patent l’84,2% delle unità dispensate dal SSN in classe A e il generico assorbe il 43% del totale. Seguono a stretto giro Lombardia (81,6% e 39,4%), Friuli Venezia Giulia (83% e 37,3%) e, Emilia Romagna (84% e 37,1%) All’estremo opposto, ultime in classifica, Basilicata e Calabria, entrambe con una incidenza dell’off patent sul totale del dispensato SSN attorno all’83% e una incidenza quota di generici-equivalenti pari al 20,7%.

Differenziale: 1 miliardo e cento di tasca propria. Ammonta infine a 1.095 milioni di euro la quota versata come differenziale di prezzo dai cittadini per ritirare il brand al posto dell’equivalente: l’incidenza maggiore a livello regionale, peraltro in crescita sul 2018, si registra in Sicilia (15,8% della spesa regionale SSN nel canale retail) e nel Lazio (15,7%). Quella più bassa si registra invece ancora una volta in Lombardia, dove il differenziale versato di tasca propria dai cittadini quota il 10,9% della spesa regionale SSN in farmacia.

 Aree terapeutiche e principi attivi. Tra i farmaci rimborsati dal SSN, le aree terapeutiche in cui si registra la maggiore diffusione degli equivalenti sono quella degli inibitori di pompa protonica (50,60% a unità) e dei biguanidi semplici (ipoglicemizzanti, 50,30% a unità). Tra le molecole a maggior incidenza di utilizzo di farmaci equivalenti troviamo infatti pantoprazolo, lansoprazolo, ramipril, metformina. Seguono beta-bloccanti, statine e ACE-inibitori.

Per quanto riguarda la classe C, a totale carico del cittadino, la molecola a maggior incidenza di utilizzo di farmaci equivalenti si conferma il Lorazepam (tranquillanti, 25%).

Canale ospedaliero. Nel canale ospedaliero, infine, nel 2019 i generici-equivalenti hanno assorbito il 29,8% del mercato a volumi (+2,5% sul 2018) e il 6,3% del mercato a valori, in un panorama caratterizzato dalla predominanza assoluta dei prodotti in esclusiva, titolari del 32,4% dei volumi e del 91,3% del giro d’affari di settore.

 

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