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Tra le conseguenze dell'epidemia di COVID-19 per mercati globali potrebbe esserci un cambio di passo dell'India nella produzione di API tale da portarla a contendere il primato attualmente saldamente detrnuto dalla Cina. A sostenerlo è Prashant Khadayate, analista farmaceutico presso GlobalData, una delle principali società mondiali di dati e analisi, commentando l'approvazione da parte del governo indiano di un pacchetto sanitario da 1,3 miliardi di dollari proprio per incrementare la produzione nazionale di ingredienti farmaceutici attivi (API), che avrebbe proprio l'obiettivo di ridurre l'attuale dipendenza totale del Paese dalla Cina per l'importazione di principi attivi e sostanze intermedie per la produzione farmaceutica. 

La strategia - adottata dal Governo indiamo per fronteggiare la possibile interruzione della catena di approvvigionamento globale come conseguenza dell'epidemia di COVID 19 - prevede la creazione di tre parchi produttivi  in altrettante zone del Paese e l'implementazione di un sistema di incentivi in particolare per la produzione  di 53 API. 

"In futuro - commenta Prashant Khadayate - questa strategia tutelerà e rafforzerà anche la posizione dell'India come centro di approvvigionamento di API, a fronte del fatto che il Paese ha il maggior numero di organizzazioni di produzione a contratto (CMO) dedicate con strutture di produzione API per piccole molecole approvate dalla FDA statunitense o dall'EMA". 

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Foto: Julian Yu su Unsplash